14-15 Pausa libri
Probabilmente esisterà in Svezia o in qualunque altro paese virtuoso e civile, laddove insomma esiste un’educazione alla civiltà e all’essere civili, un’iniziativa del genere. Esiste o è esistita. Fatto sta che questo campione di educazione civile stavolta viene dalla “barbarica” Romania, da un paese di nome Cluj-Napoca. L’atto così nobile e necessario ha come regista un certo Victor Miron, che ha lanciato su Facebook una campagna, sostenuta da adesioni di “Mi piace”, da una richiesta al sindaco e dall’approvazione nel bilancio comunale, dunque la proposta di lasciare che fosse gratuita la corsa in autobus per chi, seduto nel tragitto da pendolare, leggesse. E così è stato, per un mese intero.
Leggere nel pendolarismo. Un amico dice che lavora 8 ore al giorno, più un’ora di pausa pranzo. Entra alle 9 ed esce alle 18. Però ha un’ora ad andare e un’ora a tornare di treno. Il mio amico dice che usa questo tempo per leggere. Ci sono altre persone, sul treno insieme a lui, che dormono invece. Il tempo, come dice il buon Debord, nella società dello spettacolo ha subito una modifica sostanziale: è diventato tempo del profitto, di modo che oggi le nostre vite sono piene fino all’ultimo secondo, ma di una miscela esplosiva di produzione di profitto, spesso per altri o comunque solo in modo surrogato per noi stessi. Ed ecco che fra tutto il tempo che impieghiamo per fornirci un portafogli abbastanza consistente per due settimane di vacanze in agosto dedichiamo alla lettura solo le ore morte, quelle nelle quali l’alternativa sarebbe dormire.
Ma perché non incoraggiare la lettura in altro modo? Per esempio istituendo “l’ora di lettura” nelle aziende. Attenzione imprenditori all’ascolto, non sto parlando di aggiungere un’ora, ma di abbonare un’ora delle 8 produttive per la lettura. Tutti gli impiegati che si stendono, spengono i computer e leggono. Economisti e filosofi (Keynes e Bertrand Russell su tutti) avevano ipotizzato un futuro nel quale l’uomo avrebbe lavorato 3 ore e avrebbe dedicato le restanti alla conoscenza e allo studio. Be’, non ci siamo affatto. Perché oggi, lunedì, dalle 14 alle 15 non rileggiamo i due pensatori mentre siamo a lavoro? Lavoriamo in modo innovativo: leggiamo.
Filippo Polenchi