Leggo libri di terra, per terra
Leggo i libri di terra; leggo la terra, la terra è una lavagna di segni, di semi. Si scrive nella terra, con la terra e sulla terra. Si scrivono i segni della polisemia, polisemantici, fatti di molti semi. Si seminano
Salvatore Mannuzzu / Un dodge a fari spenti
«Questo romanzo è il primo che ho scritto, quasi la prima cosa che ho scritto. Cosa ne posso dire, oggi? Dirò questo: il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto». Non deve essere facile per uno scrittore confrontarsi con la
L’angelo della pazienza
Archeologia del presente. Nel presente che ha cancellato il futuro rimane il passato, come una matrioska però incastrata male, obliquamente, senza criterio, diciamo pure con sforzo. L’elezione plebiscitaria all’eternità del presente ha mandato in mora il futuro, giacché nessuna visione
Okey Ndibe / Il prezzo di dio
Quando sei un immigrato nigeriano, tua moglie ti ha lasciato e non riesci a pagare le bollette col tuo lavoro di tassista, tutto ciò che puoi fare è farti venire un'idea. Quella che viene ad Ike, in particolare, è audace
Il mostro si mostra
La grande macchina per scrivere che stanno costruendo questi folli visionari sarà un dinosauro ritornato dal passato. Sarà la rappresentazione di sé stessi nella propria biografia, voglio dire, l’incisione, la zampata, il graffio e l’epitaffio definitivo che sancirà la presenza
Circolo l’Alberone, Pisa: Stefano Gallo, La Tram, Tuono Pettinato, Bandierine, 14 giugno 2015
Dice tutto la locandina: sicché partecipa numerosa/o!
Antonella Moscati / Una casa
«Ce la stavamo mettendo tutta per diventare adulti, ma potevamo in ogni momento tornare bambini.» Le case, da sempre, sono luoghi dell’anima che custodiscono ricordi. Lo sa bene Antonella Moscati, che in Una casa (nottetempo 2015) ha cercato di ripercorrere la
Libri più liberi
Dell’opera d’arte rimane l’intrinseca bellezza, depositata sulla soglia dell’intellegibile. Rimangono i dettagli, lo zoom necessario perché dal macro si possa vedere il micro; perché dalle parole a grandi lettere si riesca a vedere l’intaglio di libri, lo scavo in altri
Gianni Agostinelli / Perché non sono un sasso
«Le relazioni umane sono piene di gente che guarda nervosa l’orologio». Alla veneranda età di trentasette anni, Matteo Gemma - una laurea in filosofia mai conseguita, lavori precari, relazioni poco edificanti - non trova di meglio che spendere il suo tempo
La profezia di Borges
La premessa a tutto quanto segue è che non ho idea di cosa sia successo a Fabio Filipuzzi dal 2010 – anno di questo articolo – a oggi. La postilla a tale premessa è che non m’importa. C’è questo tizio,