Animazione e lettura
Non posso parlare di GIF senza prima aver risolto il “debito” con questo articolo, apparso su Doppiozero. Leggetelo e poi riparleremo dei rapporti tra le GIF e la fotografia e tra GIF e cinema. Poi riparleremo dei rapporti fantasmatici che il cinema intesse con i suoi spettatori odierni: non solo osservatori passivi dello show, ma manipolatori, esploratori della pellicola, esaminatori, esecutori essi stessi e co-autori delle emanazioni visive.
Ecco, adesso possiamo venire al nocciolo di questo “Coselli”, che riguarda appunto le GIF: frammenti di eternità che non mirano a far partecipare di quell’eternità chi guarda, semmai a metterlo di fronte al fatto che qualcosa dura perpetuamente e non è lui. L’artista cileno Javier Jensen ha realizzato delle GIF animate di copertine di libri celebri.
Seguendo la nomenclatura che Tommaso Isabella ha delineato nel suo articolo diremmo che il rapporto che questa operazione intreccia con la letteratura è molto più vicino alla fotografia che non al cinema. Del resto è vero anche che qui siamo in un territorio a mio avviso più scivoloso, giacché l’operazione di Jensen è direttamente collegata al desiderio. Facciamo un esempio: isolare un fotogramma da un film con Marlon Brando e attivarlo in una GIF che, all’infinito, compie lo stesso gesto è senza dubbio un esercizio del potere. Risponde all’istanza dello spettatore che non siede più in poltrona, ma assurge alla cabina di regia. È una sorta di rivolta (benevola, però) dello spettatore che fa letteralmente suo l’oggetto iconico della sua adorazione. Animare Moby Dick, però, è tutt’altro: è sfidare le leggi del possibile, perché se il movimento potenzialmente perenne del fotogramma cinematografico è già presente nel fotogramma stesso, il movimento non già nella copertina, ma in tutto il romanzo è assente. L’unico movimento che un romanzo conosce è quello mentale che, con sforzo, deve compiere il lettore.
Questo omaggio ai grandi classici della letteratura è solo il primo passo per rompere le tradizionali barriere tra lettore e libro? Non so, del resto le GIF non uccidono il cinema più di quanto non lo facciano le ragioni del botteghino. Resta indiscutibile che ovunque si presenti un libro ecco che spunta un lettore – e non solo: si ha un lettore Faust. Un lettore che vuol sfidare le regole del proprio libro, che non accetta la potentissima illusione di creare del movimento dove si è solo in presenza di segni. Si può dire che le animazioni dei libri erano presente molto prima che arrivassero queste GIF o i libri animati vittoriani. Si può dire. Volere è potere.
Filippo Polenchi