Genio&ossessione
Ho sempre saputo che il web ci avrebbe sepolti, che sarebbero arrivati da lì i tartari e non soltanto perché la nube confusa della rete (una rete che si fa nube, effetto speciale mutaforma) nasconde e rivela al tempo stesso, quindi nemici e amici sono equamente indistinguibili, ma perché è dal web che proliferano due caratteristiche del tempo: la genialità e l’ossessività. Genio e ossessivo si danno il cambio nella staffetta dello stupore. Genio e ossessività permettono di creare tassonomie come quella al centro di questo Coselli.
Prima le classificazioni erano accampamenti esigui e temporanei: ogni lavoro imponente era perlopiù una summa e aveva rada cadenza. Oggi, invece, varie persone hanno un’energia e un furore tali da creare con ossessività e pervasività, qualunque lavoro di ricerca o di scavo in maniera ponderosa. La tavola degli elementi di Mendeleev stavolta è stata sottoposta a trattamento narratologico. Al posto dei singoli elementi sono arrivate cellule narratologiche basilari, come il Conflitto, il Gruppo A Cinque, il MacGuffin (espediente hitchcockiano per cui un oggetto diviene innesco di una vicenda). Non solo: cliccando su ciascun elemento si ha una descrizione precisa e lunghissima e dettagliatissima di vari utilizzi dello stesso in film, fumetti, libri. E ancora: sono dati esempi di libri e film sintetizzati come fossero molecole, combinando cioè elementi.
Non si gareggia con questi personaggi. E non è certo un tempo per la sottrazione, questo. Chi si sottrae, semplicemente, sparisce. E anche se voglio pensare che esisterà una nicchia anche per il segno meno, anche per il minore, è bello scoprire il carattere biologico della narrativa, la linfa vegetale della quale sono fatte le storie. Il nostro modo di pensare è narrativo e perché non dovrebbe esserlo anche il modo che hanno le nostre cellule, i nostri tessuti di funzionare?
Filippo Polenchi