Gli occhi di Superman
Telepatia, come un’attrazione di anime affini. Un sogno di vicinanza quantica. Due mondi separati, che non comunicano con linguaggi accettati dagli umani, ma si ritrovano nella probabilità di farlo, nelle onde infinitamente piccole. Terahertz è il nome di questa nuova sostanza alchemica, capace di evaporare nelle barriere, di farsi occhio superumano e investigatore.
Al MIT di Boston, che più che una università tecnologica è un laboratorio prometeico, hanno inventato una macchina che può leggere un libro chiuso. Il test è avvenuto su un foglio con una lettera scritta e coperta da altri 9 fogli. Merito della radiazione “Terahertz, un tipo di radiazione elettromagnetica situata tra le micro-onde e la luce infrarossa in grado di penetrare le superfici, come ad esempio fanno i raggi-X” (cito dall’articolo). Com’era? Albedo, nigredo…
Chiaramente il Metropolitan Museum di New York ha già intravisto la stupefacente versatilità dell’ingegnoso meccanismo: fargli leggere e riconoscere testi di libri così fragili e così antichi e così unici che anche aprirli è un problema. Certo che l’arte dei facsimili cambierà molto, in futuro e certo che l’impiego bibliofilo del Terahertz è uno dei più utilitaristici che si possano immaginare. Del resto, per quanto mi riguarda, la faccenda rimane a livello di magia e stupore. Stregoneria applicata ai libri.
Filippo Polenchi