L’era del passaggio
Elogio della forma, senza sostanza. Pura forma, manifestazione estetica, emanazione visiva. Etilismo oculare, dipendenza della pupilla, scienza intossicante per continuare a vedere, a godere, a rivedere e godere rivedendo. Tutto questo è oggi al centro di questo “Coselli”. Questi libri – dei quali nell’articolo qui trovate i dettagli – sono un elogio della forma a scapito della sostanza.
Ci sono libridini d’ogni genere. Dal codice rinascimentale miniaturizzato, una specie di bussola tascabile da leggersi nel palmo della mano, al libro che si può appendere alla cintura, come una pistola o una bisaccia; dal volume leggibile in due versi a quello in sei. E poi si arriva al comparto moderno, a partire dal libro che funziona con un sistema combinato di circuiti elettrici e aria compressa, fino al libro “dei sogni”, a quello sensoriale, a quello che depura l’acqua e al mio preferito: il libro di carta con link attivabili al computer. È un libro identico a molti altri, con alcune parole elettriche, sensibili, che se vengono toccate dal dito del lettore inviano un impulso a un computer connesso via Bluetooth e permettono di leggere il contenuto collegato.
Dagli anni Novanta in poi non c’è stato argomento come l’e-book che abbia attirato a sé le chiacchiere di chiunque: il libro tradizionale era morto nel 1999, poi è resuscitato, poi l’e-book l’avrebbe finalmente ucciso e invece niente, l’e-book non sfonda: la gente legge su carta, su schermo, la gente non legge: guarda video. Con tutta evidenza la faccenda e-book è tutt’altro che chiusa. Immagino, però, che il motivo sia perché l’e-book sia stato presentato fin da subito come il giovane baldanzoso che avrebbe spazzato via dalla Storia il vetusto libro. Il tempismo, nell’innovazione tecnologica, è tutto: può darsi che domani leggeremo solo libri su schermi o fatti di schermi, ma quel momento non è ancora arrivato. Dell’e-book, per il momento, consideriamo solo l’aspetto di magazzino infinito, ma non la sua alterità specifica, la sua natura digitale, l’effimero volo di farfalla che questa creatura di luce e riflessi e silicio disegna nell’aria.
Il libro linkabile racconta invece la necessità di vivere il futuro attraverso schemi che non siano semplicemente ispirati dal soffio distruttore del ciclone della Storia, ma che cerchino l’integrazione, l’avvio semmai di un’epoca (forse di transizione) tra l’analogico e il digitale. Un momento cioè di coesistenza fra gli stati; un passaggio mutante, nel quale la parola chiave potrebbe essere: tolleranza. E allora: Pace.
Filippo Polenchi