L’odore dell’età adulta
Mi sono imbattuto in questo profumo speciale grazie alla serendipità delle mie ricerche coselliane. Infatti il caso ha voluto che venissi a contatto con un articolo molto interessante, scovato sul solito ottimo Il Libraio, nel quale si parlava dell’odore dei libri. Del fatto che le sostanze chimiche presenti nei materiali dei libri di carta, dopo un po’ di tempo, iniziano a riformularsi in nuovi composti organici, emanando un odore di erba e vaniglia. E proprio in chiusura di quell’articolo ho trovato questa notizia. Uno spray che conferisce ai propri ebook un odore di libro vero, di libro di carta.
Tralasciamo per un attimo l’aspetto che l’ebook faccia la parte del libro-falso. Che questa fosse l’epoca della simulazione lo sapevo da un po’, soprattutto da quando mi ero imbattuto in Jean Baudrillard, ma che l’ologramma potesse raggiungere un tale esempio di sfrenata libertà, di simpatica ricombinazione di significati non avrei potuto immaginarlo. Del resto è vero che in un mondo totalmente espanso, del tutto concentrato sulla ricerca della sempre più appartata nicchia, è sempre stagione di caccia all’eccentricità. La simulazione. La replica. Copia conforme, senza ragionamento. Una preghiera alla divinità pagana della parvenza. Teatro delle ombre, in questo mondo siamo tutti attori spettrali, adattamenti per drammaturgie fantasmatiche.
Sempre Baudrillard dice che le fantasmagorie servono per rafforzare la sensazione di realtà. E forse è per questo che la nuova naturalità alla quale sono costretti gli inerti ed elettronici dispositivi non appare come una forzatura mostruosa, un bizzarro esperimento di laboratorio, ma appare invece atto nostalgico e redentivo, liberazione di un passato intenerito, un passato pieno di afflato e palpiti. Oppure è questo il solito suono della nostalgia, la sensazione di essere diventati più grandi.
Filippo Polenchi