Nicolò Bosio / Roberta Palanghi
(Non siam riusciti a rintracciare la fonte dell’immagine
da cui abbiamo elaborato la soprastante. Sappiamo: trovata qui).
Prima di cominciare, due parole dalla casa editrice.
Con Roberta Palanghi di Nicolò Bosio (dopo Stagioni di Andrea Dei Castaldi) continuiamo a pubblicare, con interventi redazionali minimi (ci autocitiamo), «racconti di scrittrici e scrittori di cui si son già prese le misure o di cui ancora pure noi, in redazione, dobbiamo scoprire, se non tutto, molto». Non per niente la rubrica si chiama: Laboratorio. Esordi, conferme.
Codesto è l’esordio, presso di noi, di un autore al lavoro su un romanzo bellissimo, dal titolo (per ora, chissà) Scu5A, una storia d’amori, d’universi, di segnali statici e grandi passi per l’alienazioni (nel senso di nazioni aliene). Stiamo parlando del romanzo, non di codesto racconto, che è altro.
Ed ora, brevi notizie sull’autore. Fate una voce interna un po’ nasale: Nicolò Bosio è nato in un posto, ma poi s’è spostato in un altro e poi un altro ancora, per cui star qui a raccontare come dove e perché ci sembra poco significativo ai fini della descrizione della persona, a meno che non vogliamo metterci a curare tutti i dettagli tipo che ha una macchina di un colore indefinito o che ama fortissimo il tiramisù. In trent’anni di vita non è che non abbia fatto niente, no, però nemmeno cose che meritino di venir scritte da qualche parte. E quindi niente, confidiamo nei prossimi trenta.
Se questo non fosse un racconto sarebbe il suo primo romanzo.
Suo nonno è un flipper.
Fine della voce interna un po’ nasale. Per ora è tutto. Buona lettura.
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