Per caso o per destino
Altre volte da queste parti abbiamo parlato di una specie di fenomeno che potremmo definire di biblioteca urbana. Sempre più, infatti, pare che i promotori della lettura scelgano la strada dell’abbandono apparentemente casuale, perché in questi incontri arbitrari s’inneschi un desiderio materiale e incendiario. Come se il fortuito avesse sostituito quello scandalo che un tempo era garanzia di acquisto – perfino sottobanco – dei libri.
Così questa volta vi parliamo di una esperimento che al momento rimane in fase di prototipo (a proposito: vi ho già detto quanto Il Librario sia una fonte inesauribile di informazioni utili? Forse sì, l’ho già fatto) ma che unisce la serendipità di un destino slogato alla possibilità di leggere in luoghi diversi dalle biblioteche o di acquistare libri in luoghi che non siano le librerie. In questo caso, addirittura, l’intelligenza dei suoi sviluppatori è tale che siano preservati tutti gli anelli della catena.
Come le pubblicità che ci ammorbano o ci allietano il transito metropolitano anche questa subway library è poco più di un pannello disegnato – come se fosse lo scaffale di una libreria – sulla parete della metropolitana. Il lettore-passeggero può avvicinarsi con il suo smartphone e usando Near Field Communication dare linfa vitale proprio a quell’icona disegnata sul muro. A questo punto apparirà sul suo tablet o telefono un’anteprima del libro e se fosse interessato anche una mappa con le più vicine librerie dove poterlo acquistare. Tutti gli anelli, come si diceva, sono salvi: librario, distributore, lettore, editore. Nessun illecito, solo un altro modo incredibile, in questo incredibile mondo di salvataggi estremi, per tenere in vita la lettura e la voglia di leggere. Per caso o per destino.
Filippo Polenchi